Psicoterapia

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Le componenti fondamentali del trattamento psicoanalitico secondo Otto Kernberg

Il Professor Otto Kernberg è uno dei più importanti psichiatri e psicoanalisti della nostra epoca, forse anche di quelle precedenti. È riuscito ad apportare contributi insuperati alla comprensione delle “organizzazioni patologiche di personalità”, alla teorizzazione delle relazioni oggettuali e in generale alla sistematizzazione della psicoanalisi contemporanea. Tutto ciò senza mai allontanarsi dal mondo reale dei pazienti, mantenendo un approccio alla teorizzazione sufficientemente pragmatico da poter essere effettivamente applicato in contesti reali, e senza mai provocare fratture con la psichiatria biologica o il mondo accademico. Nel corso della sua carriera è stato Presidente dell’Associazione Internazionale di Psicoanalisi e ancora oggi pratica la psicoanalisi privatamente ed insegna psichiatria all’università Weill Cornell Medicine di New York, supervisionando la formazione dei giovani specializzandi. Vorremmo qui introdurre i lettori di POPMed a un suo articolo.
Raffaele Avico | 15 Giu 2025

Solidità scientifica e statistica del fenomeno EMDR

PREMESSA IMPORTANTE: abbiamo chiesto a ChatGPT (PLUS) di elaborare per noi una review della letteratura a proposito dell’EMDR; in particolare abbiamo voluto scoprire cosa la letteratura dice sui punti di forza e di debolezza di questo strumento così acclamato dalla comunità psicoterapeutica mondiale. La nostra posizione di partenza è di scetticismo: negli ultimi anni l’EMDR sembra essere divenuto lo strumento principe in psicoterapia, usato per qualunque cosa, su qualunque disturbo. Già questo rende sospetto il razionale di intervento e il principio di funzionamento dello strumento in sé: perché uno strumento usato per rimuovere la componente emotiva di un evento traumatico singolo dovrebbe funzionare per la depressione? La depressione presenta dunque aspetti traumatici? O il trauma condivide con la depressione nuclei psicopatogeni? Il tutto sembra stridere e raccontarci di un processo di elevatura pretestuosa inerente uno strumento senza dubbio utile, ma forse “gonfiato”...
Raffaele Avico | 15 Mag 2025

Lavorare con le fotografie in psicoterapia

Judy Weiser e il lavoro con il lutto in psicoterapia. La psicoterapia online negli ultimi due anni ha trovato un boom mai visto prima; nell’aprile del 2020, il centro medico Santagostino di Milano arrivava a erogare quasi 18000 colloqui di psicoterapia mensili, numero oggi presumibilmente aumentato, se non raddoppiato. Lavorare online presenta punti di differenza dal Setting tradizionale, con aspetti per certi versi “implementati” rispetto al normale “ambiente” di lavoro. Uno degli strumenti che lo psicoterapeuta può adottare nel lavorare online, è il lavoro tramite fotografie.
Raffaele Avico | 26 Dic 2024

Il modello dell'apprendimento inibitorio di Michelle Craske

Affrontare in psicoterapia le problematiche di natura fobica non è semplice soprattutto perché queste si innervano in molti disturbi; troviamo delle "nervature" fobiche in molti problemi comuni, come il disturbo di panico (che in fin dei conti è un disturbo fobico, in cui cioè è presente un oggetto che viene temuto -in questo caso il panico stesso-, e che è in grado di scatenare reazioni potenti di allarme), il disturbo ossessivo compulsivo (pensiamo per esempio alla fobia di contaminazione), i disturbi post traumatici in cui alcuni elementi del mondo interiore (come i ricordi post traumatici o le flashbulb memories, o alcune parti di sé) divengono oggetti di fobia (che in questo caso viene appunto chiamata fobia degli stati interni). Osserviamo che l’individuo si abitua a vivere un mondo sempre più piccolo: come in un gioco in soggettiva, alcune aree o zone del suo mondo divengono lentamente oscurate, off-limits, non raggiungibili: la zona di comfort sembra l’unica in grado di garantire il senso di sicurezza dell’individuo.
Raffaele Avico | 26 Dic 2024
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